Le nostre impressioni raccolte al salone del mobile di Milano, un appuntamento che ormai evade sia dal proprio significato semantico che dagli spazi fieristici dove era nato. Da salone del Mobile a “Desing week” un evento capace di produrre 14 miliardi di euro di indotto e mobilitare persone e aziende da ogni parte del mondo.
Il Salone del Mobile si conferma anche quest’anno l’appuntamento chiave del design. Il metronomo che scandisce il gusto, la sacerdotessa che benedice i trend di tendenze. Salone globale, con fortissimi accenti asiatici, giusti casi ovviamente dal business potenziale, ma confermati dall’interesse e dalla presenza massiccia di addetti ai lavori orientali.
Toni caldi e atmosfere eleganti.
Di primo acchito emerge che si è trattato di un Salone caratterizzato dai toni caldi e atmosfere eleganti, spazi avvolgenti, sinuosi, con allestimenti ricercati nelle finiture e dall’oggettistica sofisticata.
Le Color Story confermano che il blu è sul trono. Il verde è in crescita, si vede sempre di più, si abbina con facilità crescente frequentemente con un arancio corallo giocato per contrasto di colori desaturati.
Il giallo è il colore novità che contraddistingue le composizioni più spinte.
Presenti anche le lacche rosse, che strizzano l’occhio al mercato asiatico giocate in contrasto con il verde muschio per i rivestimenti di sedie divani e tendaggi. Divertente e colorata l’installazione de La Double J Housewives, una nuova serie in omaggio alla celebre favola La Principessa sul Pisello.
Ma la decorazione non si ferma al colore. Profuso l’uso di carte da parati tematiche con dominanza del tema jungle che rimanda a nature selvagge dove animali esotici.
Nuance d’orate, materiali naturali e note di post-neoclassico.
L’oro in tutte le sue sfumature, dal giallo brillante all’effetto anticato quasi bronzeo, è stato impiegato largamente per conferire ricchezza ad arredi e lampade. Prosegue, prendendo sempre più seguaci, l’attenzione all’ambiente nella realizzazione dei prodotti presentati. Il mood green continua a imperversare: impiego di materiali naturali, riciclati comunque a basso impatto ambientale. Tecnologie produttive rispettose dell’ambiente e dell’intero ciclo di vita del prodotto. Un Salone molto verde anche come presenza di piante ornamentali, anche di grandi dimensioni.
Anche nei settori dedicati al moderno, il legno naturale è stato impiegato ampiamente. Con particolare attenzione a legni scuri di forte spessore combinati con resine e metalli.
Molto bilanciati gli allestimenti, mai saturi di prodotti, sempre illuminati in modo impeccabile. Si sente un profumo appena percettibile di post- neoclassico, che odora delle tonalità di Giorgio de Chirico che non disdegna la volumetria materica di statue e mezzi busti come elementi di caratterizzazione simbolica.
Un Salone molto “fuori salone” che conferma il trend di un contatto informale e spontaneo con prodotti. Una farcitura di spazi ibridi tipo showroom- ristorante- boutique dove si prova il confort di una seduta, si saggia la ricercatezza di un prodotto, cullati da una multi sensorialità di usa.
Cristiano Bonesso per Madelife.